Art Doer
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Ramia Beladel (° 1987, Marrakech, Marocco) è un'artista concettuale multimediatica. La sua ricerca mira ad avvicinarsi in multistrato alla più ampia scala di soggetti, coinvolgendo lo spettatore a volte anche fisicamente. Le sue opere non fanno riferimento a forme riconoscibili. Applicando l'astrazione, crea intensi momenti personali di regole e omissioni, accettazione e rifiuto. Le sue opere non mostrano mai la struttura completa ed eliminando l’ostacolo della realtà storica l’artista esamina l'ambiguità e l'origine, attraverso ripetizioni e variazioni, indagando la dualità che si sviluppa attraverso le diverse interpretazioni. I risultati vengono ricostruiti, il significato viene spostato e la possibile interpretazione diventa multiforme.
Anonymous objects è una serie di lavori che combinano scultura e design di oggetti.
Alluminio fuso e legno combinati in forme fluide fanno in modo che l'oggetto diventi un campo di contraddizione tra la funzionalità e l'estetica.
L'oggetto quindi sarà: democratico, contraddittorio, eclettico, empatico e senza paura, che riflette la nostra epoca.
Astrazione in contrapposizione ai numeri e codici che pervadono la nostra epoca.
Design preistorico, funzionale piuttosto che estetico.
La necessità e il bisogno dietro all’oggetto: “Se sto camminando nel deserto e sono stanco e all’improvviso davanti ai miei occhi vedo una roccia, quella roccia assumerà dinanzi ai miei occhi la forma di una sedia o di uno sgabello che possa alleviare il mio senso di stanchezza” Con questi oggetti gli spettatori diventano utenti, l'oggetto artistico non è più "sacro" ma diventa fruibile, godibile e quindi funzionale.